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Tra fede e tradizione: il Presepe

Un post nostalgico


Il Natale racchiude in sé molteplici significati e sentimenti, vissuti sempre in maniera molto soggettiva. Tra i simboli legati a questa festività vi è senza dubbio quello del Presepe, caro alla tradizione cristiano-cattolica che è parte di me. L'allestimento del primo presepe della storia risale al Medioevo, quando Francesco di Assisi realizza la rappresentazione della Natività a Greccio nel lontano 1223 al suo ritorno da Betlemme. Da allora, con tutte le evoluzioni del caso, si arriva ai giorni nostri con i bellissimi presepi che vengono allestiti ogni 8 dicembre. Si trovano presepi artistici classici, quelli di pietra, quelli di paglia e di ogni sorta di materiale possibile.

D'impatto sono i presepi viventi che vengono realizzati, per lo più, nei piccoli centri con la collaborazione di tutta la comunità. Diversi anni fa ho fatto parte dei figuranti del presepe vivente messo in scena nel mio paesino di provenienza ed è stata una bellissima esperienza. A quel tempo, ricordo ancora, avevo un braccio ingessato che tenevo nascosto sotto il vestito abbastanza ampio e la scena in cui mi trovavo era quella dei mercanti di stoffe. La bellezza dei presepi viventi sta nell'atmosfera magica che viene ricreata di volta in volta. I piccoli paesi, come Melicuccà, si prestano molto poiché hanno diverse case antiche dove i mestieri di un tempo possono essere riprodotti fedelmente.

Inoltre è bello vedere la comunità che si adopera per realizzare qualcosa tutti insieme. Ecco che vengono offerti prodotti tipici del luogo a tutti i passanti che accedono gratuitamente alla visita del presepe. Così è stato anche per l'edizione 2018 del presepe vivente di Melicuccà di Dinami. Molti i figuranti che hanno fatto conoscere ai visitatori le tipicità del territorio: nacatuli (dolci fritti di forma particolare come in foto di lato), curudicchi (frittelle salate), zippuli (frittelle con patate), frittuli (cartilagine dei maiali), pane fatto in casa con forno a legna e altre prelibatezze.


Quando si vive fuori, i momenti di festa sono quelli che si vivono con una nota nostalgica. Si vive a metà tra ciò a cui si era abituati e ciò a cui ci si sta abituando. Non è semplice ricreare delle atmosfere tradizionali fuori dal proprio ambiente. E ad ogni "festa comandata" queste sensazioni si ripropongono. Ecco allora che diventiamo spettatori, attraverso i social network, di quelle manifestazioni tradizionali di cui, un tempo, eravamo parte attiva. Il presepe vivente rientra tra queste.


Ovviamente ça va sans dire che di presepi viventi tutta Italia ne è piena, ma passatemi questo post un po' nostalgico nel rivivere sentimenti ed emozioni legati al mio passato. Vale la pena visitarne uno! Vi lascio una piccola gallery qua sotto.




Buona continuazione di festività natalizie.

Al prossimo post.

SM

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